Come è nata la Pratica Collaborativa?
Alle origini del diritto collaborativo c’è l’idea dell’Avvocato americano Stuart Webb, il quale nel 1990 esprimeva la sua intuizione scrivendo una lettera al Giudice Sandy Keith della Corte Suprema del Minnesota, poi divenuta famosa e pubblicata in molti siti dedicati al tema.
L’Avvocato Webb si era reso conto che, in alcuni casi, durante le negoziazioni relative a questioni di diritto di famiglia, si viene a creare, del tutto spontaneamente, un clima relazionale positivo tra gli avvocati e con i rispettivi clienti.
In queste fortunate circostanze, osservava Webb, tutti vengono contagiati da una dinamica di collaborazione che favorisce l’emersione di idee creative per la soluzione del caso, cosicché al termine del lavoro tutti sono animati da sentimenti di grande soddisfazione per aver contribuito, ciascuno con il proprio apporto, ad un accordo che soddisfi le esigenze fondamentali della famiglia nel suo insieme.
Riflettendo su queste situazioni in cui il clima di energia positiva nasce da una buona impostazione delle reciproche relazioni, l’Avvocato Webb si chiedeva dunque, in quella lettera: “perché non creare un clima di questo tipo deliberatamente?”.